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29 marzo 2023
La veglia pasquale, ovvero la celebrazione a cavallo tra la notte del sabato santo e le prime funzioni della domenica di Pasqua, ha una particolarità: il rito del battesimo come momento comunitario. Perché?
Scopriamolo insieme.
Non è un caso che proprio nella notte che precede la Pasqua in tante chiese si celebri il rito del battesimo. Tra la Pasqua e questo sacramento c'è un fil rouge piuttosto evidente.
Anche se la Veglia Pasquale è tra i momenti più suggestivi di tutta la liturgia, non si tratta di una scelta fatta per aumentare il coinvolgimento e l'attenzione verso il sacramento del battesimo.
Il rito del battesimo nella notte che precede la Pasqua, ha un preciso significato simbolico: il passaggio dall'ombra alla luce.
Battezzarsi infatti vuol dire essere illuminati dalla Luce, elevandosi alla condizione di figli di Dio.
Anche la Pasqua ha lo stesso significato.
Attraverso il sacrificio di Cristo infatti si ricostruisce l'alleanza tra Dio e l'uomo.
Il sacramento del Battesimo e la festa di Pasqua quindi ci rimandano ad unico senso: il passaggio dalle tenebre del peccato alla luce dei figli.
Ecco perché sia la veglia di Pasqua che il rito del battesimo hanno come simbolo il cero.
L'altro elemento comune tra il rito del battesimo e le celebrazioni pasquali è la connessione con il tema della vita.
Cristo muore e poi risorge per regalarci una nuova vita , un nuovo patto di alleanza con Dio; così come attraverso il battesimo ogni uomo rinasce a vita nuova.
Ed ecco perché sia il battesimo che la veglia pasquale hanno come elemento iconico in comune l'acqua ,simbolo di vita e purificazione.
Durante la veglia Pasquale quindi rinnoveremo tutti le nostre promesse battesimali, per trovare nuova ispirazione come figli di Dio e rinvigorirci come comunità, accogliendo la nuova linfa dei battezzandi.