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01 marzo 2022
L'ultimo di Carnevale è sempre stato per noi cristiani un giorno molto controverso. Una festa pagana? Un prodotto dell'epoca consumistica? Come interpretare il martedì grasso?
Il periodo di Carnevale e soprattutto il martedì grasso non sono si certo ricorrenze di origine cristiana. Il Carnevale infatti è una festività di stampo pagano e deriva da antichi riti propiziatori greci e romani. Probabilmente i riti del Carnevale risalgono a quelli greci dedicati a Dioniso e a quelli Romani in onore di Saturno, successivi al solstizio di inverno per propiziarsi l'arrivo della stagione più mite.
La tradizione ecclesiastica incorporò, tollerandole, queste abitudini per dare una sorta di continuità, non senza però un lungo periodo di ostracismo e non senza aver "ripulito" i festeggiamenti dagli eccessi del paganesimo, dove il Carnevale era inteso come una liberazione da ogni ordine precostituito, proprio per far apprezzare di più le regole.
Il Carnevale fu così proposto nel calendario come il periodo dall'Epifania al 1 giorno di Quaresima. Proprio per giustapporre festa e penitenza.
Una testimonianza ancora presente della volontà ecclesiastica di ingentilire i festeggiamenti intorno al martedì grasso è l'antica pratica delle Solenni Quarantore: una lunga Adorazione Eucaristica mutuata dalle pratiche penitenziali della Settimana Santa, da effettuarsi anche a ridosso del martedì grasso come preparazione spirituale o espiazione degli eccessi.
Quindi il Carnevale è una festa pericolosa?
Le più belle parole in merito arrivano in un testo del '74 del Cardinale Ratzinger.
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