Il 18 gennaio del 1919, don Luigi Sturzo, gettava le basi del Partito Popolare Italiano. Per il panorama politico italiano si trattò di una vera e propria innovazione nella filosofia che ispirava i rapporti tra la politica e la Chiesa, un ponte culturale tra il laicismo politico e la Fede costruito su ciò che esse avevano in comune: «Facciamo appello a tutte le persone libere e forti, che in questa grave ora sentono il dovere di cooperare per il bene supremo del paese, senza pregiudizi o preconcetti, così uniti possiamo difendere gli ideali di giustizia e libertà nella loro interezza», disse nel suo famoso Appello al Paese che diede i natali al partito. La sua fu un’innovazione filosofica dirompente, giunta quando in Italia si tornava a discutere di uno Stato Pontificio e quindi di un Papa come governante civile oltre che spirituale.
A 100 anni da quel giorno, nell’aprire i lavori della Conferenza episcopale dei Vescovi italiani, il Cardinale Gualtiero Bassetti ha ricordato proprio la passione e il lavoro di don Sturzo, sottolineando l’esigenza di “lavorare insieme per l’unità del Paese, creare reti e condividere esperienze e innovazioni”, con particolare attenzione al tema, attuale e caldo, della gestione delle migrazioni nel mondo e in Italia soprattutto.
Oggi, dunque, ritorna di estrema attualità la discussione di cui proprio don Sturzo fu antesignano: il ruolo dei cattolici in politica. Le radici dell’appello di don Sturzo erano «i saldi principi del cristianesimo che consacrò la grande missione civilizzatrice dell’Italia» ma esso era rivolto, come detto, «a tutti gli uomini liberi e forti (…) senza pregiudizi né preconcetti, perché uniti insieme propugnino nella loro interezza gli ideali di giustizia e di libertà»: oggi, quei principi, nonostante l’avvento della Seconda Repubblica e quindi del bipolarismo aveva di fatto sancito la polarizzazione da una parte o dall’altra del ruolo dei cattolici in politica, tornano di particolare attualità e sembrano essere fortemente rappresentativi di un mondo laico che rifugge speculazioni di parte e pretende di far sentire la propria voce carica di sentimenti di umanità e coscienza comune.