Nella vita di ogni cristiano è impossibile separare dimensione spirituale e dimensione materiale. Entrambe si co-determinano. L'uomo cioè è creato a immagine e somiglianza di Dio, ma profondamente connesso al contesto della quotidianità in cui è inserito. Lungi dall'essere distrazione dai doveri spirituali , quindi, il lavoro può e deve essere inteso dal cristiano come un elemento essenziale per l'evoluzione anche dell'anima. In occasione della festa del lavoro ci piace fare qualche riflessione sul filo conduttore che lega l' "ora" e il "labora".
Spesso siamo portati a pensare che spiritualità e bisogni materiali siano due mondi separati.
Ci sono sfumature però, nella vita di ogni cristiano, in cui queste due realtà si toccano profondamente. La dimensione lavorativa è una di queste.
Dell'uomo come unica creatura produttiva si parla fin dalla Genesi in cui Dio affida alla "sua creatura prediletta" la custodia del giardino.
L'uomo cioè, anche prima dell'intervento del serpente, non è stato creato per oziare, ma per prendersi cura dei doni di Dio.
L'importanza dell'operosità poi è sottolineata anche nel Nuovo Testamento.
Gesù stesso , nasce nella famiglia di un falegname e fino all'inizio della predicazione resterà in bottega ad aiutare Giuseppe crescendo "in età sapienza e grazia"( LC 2,52)
Il lavoro quindi è il perno materiale della vita spirituale.
Attraverso il lavoro si riattualizza l'opera della creazione divina.
Senza il lavoro e il sostentamento che ne deriva sarebbe impossibile inoltre costituire la famiglia: cellula della Chiesa.
Senza l'operosità di ogni donna: anch'essa lavoro, sarebbe impossibile prendersi cura della prole.
Per lavoro quindi si intende ogni attività umana a prescindere dalla retribuzione anche se questa necessita di equità per una sussistenza dignitosa.
Il lavoro pertanto non è un elemento secondario nella vita cristiana, ma è anzi uno strumento fondamentale per incarnare il disegno di Dio.
Se come per ogni virtù, eccesso e difetto possono trasformarla in vizio, così anche nel vivere il lavoro occorre mantenere l'equilibrio di una spiritualità solida.
Nel vivere la sua vita lavorativa infatti ogni cristiano è tentato sia in eccesso che in difetto, e deve trovare l'equilibrio tra lassismo ed esercizio del potere e della vanità.
Competenza professionale, onestà umana e spirito cristiano, sono i 3 concetti chiave per vivere il lavoro e trasformarlo in preghiera.
Anzi :
“Santificare il lavoro,
santificarsi nel lavoro,
santificare gli altri nel lavoro"
con questi 3 obiettivi JoséMaria Escrivà, fondatore dell'Opus Dei, ci spiega come addirittura il lavoro possa diventare uno degli strumenti non solo per incarnare il progetto di Dio su ciascuno, ma per raggiungere la santità.
Questo è lo spirito con cui ogni giorno DESTA cerca di portare avanti i suoi compiti di servizio. E dalla nostra operosità quotidiana auguriamo a tutti un felice percorso di spiritualità operante!
Buon 1 maggio.