Arriva il vademecum della Cei per le celebrazioni quaresimali doc. Più sobrietà nei discorsi ma anche nelle chiese, niente fiori sugli altari, accompagnamento musicale sì ma con moderazione nel corso della celebrazione. "In linea con le domande poste ai Padri sinodali dai giovani - che in realtà sono quelle di tutto il popolo di Dio - spiega mons. Stefano Russo, segretario generale della Cei - auspico che il sussidio possa aiutare a riscoprire una liturgia autentica, fresca, gioiosa, valorizzandone la bellezza e la nobiltà dei segni e dei gesti, per vivere, nella celebrazione e nella vita, la speranza, la gioia della vita nuova in Cristo e la capacità di testimoniarla agli altri, così come invita il diacono congedando l'assemblea nel Tempo Pasquale: Andate e portate a tutti la gioia del Signore risorto!”
Tra le indicazioni per le celebrazioni quaresimali, si raccomanda: "Il cammino quaresimale domanda sobrietà nei diversi codici linguistici: l'aula liturgica ne sia il primo segno, non si orni l'altare con i fiori, né si suonino gli strumenti musicali quando essi non sostengono le voci in canto; si creino le condizioni per un più ampio ascolto della Parola di Dio, anche nei giorni feriali, a livello personale e comunitario. Nelle omelie, il sussidio stilato dall'Ufficio liturgico nazionale raccomanda che "i pastori si soffermino in modo particolare sul mistero pasquale e i sacramenti, e sulla misericordia di Dio. Sia sollecita e costante la preghiera per i peccatori e per i catecumeni, anche nel caso in cui la parrocchia non abbia persone in cammino nell'iniziazione cristiana".