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La Pentecoste, tra tradizione agricola e Spirito Santo

La Pentecoste, tra tradizione agricola e Spirito Santo

La Pentecoste, tra tradizione agricola e Spirito Santo
09 giugno 2019

La Pentecoste indica il 50° giorno. Inizialmente, il popolo ebraico, proprio 50 giorni dopo la Pasqua celebrava una festa agricola di ringraziamento a Dio per i frutti ottenuti dalla terra. Proprio in quella data, infatti, cadeva l’inizio della mietitura del grano e della raccolta dei frutti.

Su quella tradizione, si inserì successivamente anche la tradizione del dono delle Tavole della Legge da parte di Dio a Mosè sul Monte Sinai, durante la traversata del popolo ebraico verso la Terra Promessa.

Nella tradizione cristiana, invece, la Pentecoste ricorda la discesa dello Spirito Santo su Maria e gli apostoli riuniti insieme nel Cenacolo raccontata al capitolo 2 degli Atti degli Apostoli: «Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste – recita il testo –, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi».

Nella tradizione cristiana, lo Spirito Santo è latore di sette doni (Isaia): sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà e timore di Dio. Essi sono donati inizialmente con la grazia del Battesimo e confermati dal sacramento della Cresima.

Categoria: Approfondimenti
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