Il mese di maggio è per molti il mese delle Prime Comunioni, il sacramento che accoglie a pieno titolo i bambini nella comunità cattolica e che – in un inconsueto incontro tra sacro e profano – regala alle famiglie momenti di festa e di unione. In realtà, al di là della convenzione sociale che ha appiccicato alla Prima Comunione l’etichetta di semplice celebrazione da festeggiare, il Sacramento dell’Eucarestia è tra i più importanti e simbolici della religione cattolica, istituito da Cristo durante l’Ultima Cena, quando distribuì ai discepoli riuniti a tavola il pane e il vino come il suo corpo e il suo sangue, offerti per la salvezza di tutti gli uomini.
Ed è questo che accade ogni volta durante la Santa Messa: il pane e il vino, per opera dello Spirito Santo, diventano realmente il corpo e il sangue di Cristo e con la Prima Comunione, per la prima volta, scaturisce ogni autentico cammino di fede, di comunione e di testimonianza nel percorso di chi la riceve. È per questo che la preparazione al Sacramento dell’Eucarestia (il catechismo) è lunga e preziosa.
A che età si riceve la Prima Comunione?
Nel 1910 anni fa fu pubblicato il decreto Quam singulari Christus amore, preparato dalla Sacra Congregazione dei Sacramenti per disposizione del papa san Pio X, con cui si stabiliva che i ragazzi fossero ammessi alla prima comunione all’età della discrezione, cioè verso i sette anni di età, come aveva stabilito il Concilio Lateranense IV (1215) e come aveva confermato il Concilio di Trento nella sua 13ª Sessione (1551-1552), anziché ai dodici-quattordici anni, come prevedeva la prassi pastorale di quel tempo. Fu quella una svolta molto importante per la pastorale in genere e dei bambini in specie i quali, senza dover attendere più a lungo, potevano accostarsi alla Comunione eucaristica dopo aver ricevuto nelle loro parrocchie una preparazione che permettesse loro di apprendere i primi e fondamentali elementi della fede cristiana. L’età della discrezione veniva infatti individuata intorno ai sette anni, quando cioè si poteva distinguere il pane comune dal Pane eucaristico, vero Corpo di Cristo.
San Pio X dava la prima Comunione a bambini anche di quattro anni, richiedendo come unica conoscenza la consapevolezza della differenza tra Pane eucaristico e pane comune e questo criterio ha riportato nel Decreto “Quam singulari”:
“(...) L’età della discrezione per la Comunione è quella in cui il fanciullo sa distinguere il Pane eucaristico dal pane comune e materiale, da potere divotamente accostarsi all’altare. Non si ricerca dunque una perfetta conoscenza in materia di fede, essendo sufficienti pochi elementi, cioè una qualche cognizione; né è necessario il pieno uso della ragione, bastando un uso incipiente, cioè un cotal quale uso della ragione. Laonde protrarre in lungo la Comunione e fissar per essa un’età più matura, è uso del tutto riprovevole e condannato più volte dalla Sede Apostolica.”
Condizione assolutamente necessaria è quindi che il bambino sappia distinguere il Pane eucaristico dal pane comune. E' bene però che il bambino "comprenda, per quanto lo consentano le forze della sua intelligenza, i misteri della Fede necessari di necessità di mezzo”.