Un Sinodo della Chiesa italiana sui temi della fede, della politica e della democrazia potrebbe concretizzarsi a breve. Nulla di ufficiale né di ufficioso, ma le parole di Papa Francesco nel suo discorso d'apertura alla 73a Assemblea generale della CEI, sembrano puntare in questa direzione già ampiamente sostenuta da diversi interventi sull’Osservatore Romano, tra cui quello autorevole di mons. Domenico Pompili, vescovo di Rieti.
“Sulla sinodalità – ha detto il Pontefice – anche nel contesto di un probabile Sinodo della Chiesa italiana, ho sentito rumori che sono arrivati fino a Santa Marta. Vi sono due tipi di sinodalità: dal basso verso l'alto, ossia il dover curare l'esistenza e il buon funzionamento delle diocesi, i consigli, le parrocchie, il coinvolgimento dei laici. Incominciare dalle diocesi: non si può fare un grande Sinodo senza andare alla
base, così il moto dal basso in alto, e la valutazione del ruolo dei laici. E poi – ha aggiunto – la sinodalità dall'alto verso il basso in conformità al discorso che ho rivolto alla Chiesa italiana nel quinto Convegno nazionale a Firenze, tenutosi il 10 novembre del 2015, che rimane ancora vigente e deve accompagnarci in questo cammino”. “Se qualcuno pensa a fare un Sinodo della Chiesa italiana - ha chiuso Papa Francesco - si deve incominciare dal basso in alto e dall'alto in basso col documento di Firenze. Questo porterà tempo ma si camminerà sul sicuro non sulle idee”.
La proposta di un Sinodo sui temi era stata lanciata ufficialmente nello scorso mese di gennaio da Civiltà Cattolica in un articolo del direttore padre Antonio Spadaro, prelato molto vicino al Pontefice.