Domenica sarà Pentecoste la festa che celebra la discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli chiusi nel cenacolo. Ma cosa è lo Spirito Santo e perché può essere considerato il più importante di tutti i doni di Dio?
Il termine “Spirito” traduce la parola ebraica “Ruah”, che significa soffio, aria, vento.
Lo Spirito Santo è descritto in tanti modi: come un vento, una colomba , come lingue di fuoco. Ma la sua forma non è poi così importante, lo è invece la sua natura.
Ma chi è lo Spirito Santo?
L’ Antico Testamento, non contiene una vera e propria indicazione dello Spirito Santo come persona divina.
Anche nel Nuovo Testamento, lo Spirito è descritto come una forza impersonale e carismatica.
Più in generale è possibile immaginare lo Spirito Santo, come un prolungamento di Dio, il soffio di Dio sull'umanità. Un soffio consolatorio, fortificante che viene invocato da Gesù stesso per guidare i suoi discepoli e, con loro tutta l'umanità, compensandoli e compensandoci della sua assenza dopo la sua Ascesa al Cielo, per rendere stabile e sempre presente l'amore di Dio in mezzo a noi.
Lo Spirito Santo coi suoi 7 doni e i suoi carismi quindi è una grande dimostrazione dell'amore di Dio e della sua volontà di salvezza per l'umanità.
Grazie ai suoi doni lo Spirito ci guida a riconoscerci peccatori e cercare la Luce, ci rende capaci di discernere la Parola e trasformarla in consigli per la vita quotidiana.
"Quando Egli dimora in noi, inizia il lavoro di raccolta del Suo frutto nelle nostre vite – l’amore, la gioia, la pace, la pazienza, la benevolenza, la bontà, la fedeltà, la mansuetudine e l’autocontrollo (Galati 5:22-23)."
O ancora di più come ci ricorda Papa Francesco in una delle sue meditazioni mattutine a Santa Marta del 2019
Possiamo rinascere «da quel poco che siamo», dalla «nostra esistenza peccatrice» solamente con «l’aiuto della stessa forza che ha fatto risorgere il Signore: con la forza di Dio» e per questo «il Signore ci ha inviato lo Spirito Santo».
Ecco: la Pentecoste ci aiuta a ricordare che nonostante il Tempo Pasquale sia finito, Gesù non ci ha lasciati soli, ma in compagnia del più potente alleato.
La Pentecoste è festa d'amore.