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22 dicembre 2022
Continua il nostro viaggio tra i carismi della Chiesa. Questa volta si parla del carisma della fede espresso al massimo nella vita monastica contemplativa come quella delle suore di clausura.
Secondo la definizione più classica e sintetica, i carismi (come li chiama San Paolo ,tra i primi) sono doni dello Spirito Santo.
Leggendo le storie vocazionali di tante suore di clausura, infatti, non si parla solo di una scelta di vita , ma di una chiamata alla vita di preghiera silenziosa che viene definita un vero e proprio dono dello Spirito Santo: il dono del discernimento di esigenze profonde avvertite sin dalla più tenera età, e poi all'improvviso salite alla coscienza.
Chiunque pensi alla vita ascetica come ad una vita fatta di dolce far niente si sbaglia.
Essere una suora di clausura è una vera e propria missione. Significa fare della preghiera un lavoro , un impegno quotidiano a favore delle grandi cause dell'umanità, ma anche dei tanti che arrivano nei parlatori conventuali in cerca di intercessione presso Dio per lenire gli affanni della quotidianità.
Un altro falso mito è che le suore di clausura vivano lontane dal mondo.
In realtà le suore di clausura sono spesso il centro di micro comunità di persone che hanno bisogno di tempo , cura e ascolto che viene elargito a profusione anche senza il contatto vis à vis.
Non solo: la vita di una claustrale è fatta di molti impegni, sia per la gestione dei conventi a loro affidati, sia per la realizzazione di manufatti che serviranno ad auto- mantenersi, ma anche ad azioni di beneficenza.
L'espressione chiudersi in convento alla luce di quanto detto, assume un significato ben diverso.
Certo all'interno delle tante attività, ogni convento difenderà strenuamente spazi di silenzio che sono indispensabili per la meditazione e per nutrire la fede.
Ed è proprio la fede , intesa come amore ardente per Gesù e voglia di dedicarsi a Lui al massimo, è proprio la voglia di essere Sposa di Cristo al 100% a spingere tante ragazze alla scelta di questo stile di vita solo apparentemente così lontano, perché in realtà si tratta di una chiamata a cui Gesù stesso esorta tutti i cristiani col suo: "Vendi tutto quello che hai e dallo ai poveri e avrai un tesoro in cielo" [Mc 10,17-30]
Quella che per secoli è stata una scelta, a volte economica , a cui venivano sottoposte giovani nobili nubili per non disperdere patrimoni è in realtà, se vissuta in piena libertà una scelta d'amore e di felicità su cui ci piace riflettere insieme a ridosso delle feste più luminose dell'anno!