Casula CHIRÒ 2015 art.221 - Rosacea

L'Ordinamento Generale del Messale Romano evidenzia come "la differenza dei colori nelle vesti sacre ha lo scopo di esprimere, anche con mezzi esterni, la caratteristica particolare dei misteri della fede che vengono celebrati, e il senso della vita cristiana in cammino lungo il corso dell’anno liturgico" (OGMR 345).

Ai consueti colori liturgici, in tempo di Avvento, si affiancano il morello e il rosaceo, colori della penitenza e dell'attesa della gioia della Natività.

Occorre distinguere fra viola e morello, così come bisogna essere consapevoli che Avvento e Quaresima sono cammini liturgici sostanzialmente diversi. Il morello, infatti, rappresenta una tonalità più chiara e luminosa che riflette il senso di attesa per la nascita del Signore, un evento glorioso. Il viola, colore più scuro, simboleggia il periodo di Quaresima.

Il colore rosaceo può essere utilizzato durante le celebrazioni della Domenica Gaudete (la terza domenica del tempo di Avvento) e della Domenica Laetare (la quarta domenica del tempo di Quaresima). Queste domeniche sono infatti considerate una breve sosta nel cammino di penitenza e di attesa: sono domeniche caratterizzate dalla gioia, sono domeniche in cui la Liturgia invita a una testimonianza cristiana lieta e gioiosa. Ed è così che il colore rosaceo si colloca simbolicamente a metà fra il violaceo, simbolo di penitenza, e il bianco, simbolo delle celebrazioni di festa.